San Donato Può funzionare un osservatorio sociale 
locale? E se funziona, quale deve essere il suo scopo? Sono queste le domande di 
fondo di un interessante convegno di studi promosso sul territorio dal Centro Studi Alspes e patrocinato dai comuni di San Donato, San Giuliano e Melegnano.
“Un modello locale di Osservatorio Sociale. Best practice nel Sudmilano”: è 
questo il tema del convegno previsto per fine mese (mercoledì 31 marzo) dal 
presidente del Centro Studi, il sandonatese Domenico Dosa. 
Sociologo già avvezzo all’analisi del territorio locale, Dosa ha compiuto 
svariate indagini per i comuni della zona, utili a monitorare con dati e 
statistiche la situazione sociale del Sudmilano. A San Donato, in un convegno 
che si terrà al Crowne Plaza e la cui partecipazione è gratuita (ma è necessario 
segnalare l’adesione alla segreteria organizzativa telefonando allo 02. 
5279190), saranno analizzate da Dosa e da altri relatori le varie esperienze di 
welfare che sono attuate sul territorio. Particolarmente interessante la sezione 
dedicata alla mappa dell’offerta sociale della zona: sarà Maria Rosaria Arioldi, 
assessore ai servizi sociali di Melegnano, a elencare enti locali e associazioni 
no profit che si occupano quotidianamente dello sviluppo del terzo settore nel 
Sudmilano. 
Patrizia Menapace, assessore ai servizi sociali di San Giuliano, si concentrerà 
nella rilevazione dei bisogni e della qualità della vita dei cittadini residenti 
mentre Angelo Bigagnoli, assessore sandonatese alla partita, esporrà la carta 
dei servizi sociali del distretto. 
A latere delle tre voci istituzionali, sociologi (oltre a Dosa, Maria Cacioppo 
della Statale e Lorenzo Bernorio) cercheranno di spiegare come può costituirsi 
in modo concreto ed efficace un osservatorio sociale locale. 
Per funzionare sono indispensabili strumenti informatici adeguati a monitorare 
le necessità degli utenti ma anche personale competente, a dimostrazione che il 
primo passo per la creazione di un welfare nazionale che funzioni è il successo 
e la verifica di esperienze “pilota”, come quella recentemente avviata, con ente 
capofila San Donato, dei servizi sociali integrati tra più comuni. 
Francesca Amé